Il vino è uno dei prodotti che deve maggiormente le sue caratteristiche al territorio in cui crescono i vitigni. Un vitigno che cresce in collina sarà diverso da uno coltivato in una zona pianeggiante, la vicinanza al mare, l’esposizione al sole e, più in generale, le caratteristiche del clima dell’area sono altri fattori che influiscono sulle uve. Dopo la vendemmia e le varie fasi della “vita” di un vino, tutte queste componenti andranno a comporre il risultato finale. Ma come nasce il vino? Quali sono le parti che lo compongono? Scopriamolo insieme!
Le origini del vino
Le leggende identificano nel Vicino Oriente l’area in cui iniziò il processo di coltivazione e domesticazione della vite e di produzione di vino. Gli scavi archeologici sui monti Zagros (tra gli attuali Iran e Iraq), che hanno rivelato i più antichi strumenti legati alla produzione del vino, lo confermerebbero.
Da questa zona, tra il 3500 e il 3000 a.C., il vino si diffuse nelle regioni adiacenti – Egitto e Bassa Mesopotamia – e prima del 2200 a.C. giunse a Creta e quindi in Grecia e in Italia: Roma ne avrebbe diffuso l’uso in tutti i territori del suo vasto impero. Il vino è sempre stato considerato dai Romani la bevanda per eccellenza. Nella romanità il vino era spesso abbondantemente annacquato e addirittura insaporito con il miele o con il cedro. L’ aroma veniva molto spesso addolcito da foglie di rosa, zafferano, cannella e altre spezie. Nel Medioevo, invece, il vino divenne la bevanda principe in tutta Italia, anche grazie al suo utilizzo nella celebrazione della Messa.
Le parole del vino
- Il mosto è un liquido denso e torbido, che si ottiene con la pigiatura delle uve. In passato questo processo era interamente svolto a mano, o meglio, si usavano i piedi per schiacciare l’uva, riposta in grandi recipienti di legno. Oggi sono delle macchine a occuparsene, eseguendo un’operazione che è detta “ammostamento” o “ammostatura”.
- Le vinacce sono le parti rimanenti dell’uva una volta che si rimuove la polpa, e comprendono i vinaccioli, che invece sono i semi dell’acino d’uva. Dopo la fermentazione vengono anche dette “fecce”.
- Il tino è un grosso recipiente in legno, di solito quercia o castagno. Viene utilizzato per la fermentazione dell’uva. Nella parte bassa, il tino presenta un buco per rimuovere le vinacce.
- L’enologia è la scienza che si occupa del vino in tutte le sue forme.
- La vendemmia è una parte importantissima della produzione del vino: in questo momento vengono scelte le uve migliori e hanno inizio tutte le fasi della produzione. Solitamente si svolge in settembre.
- Le barbatelle sono le singole piante della vite, i cui rami si chiamano tralci e le cui foglie vengono detti pampini.
- L’affinamento è il periodo di maturazione del vino, lasciato a riposare negli appositi contenitori.
- La macerazione è l’operazione attraverso la quale i vini rossi assumono il loro colore, grazie al contatto tra il mosto e le bucce d’uva
- La fermentazione è il processo chimico durante il quale lo zucchero contenuto nel mosto si trasforma in alcol e anidride carbonica.
- L’innesto è la pratica di trapiantare un frammento di una varietà di vite sul ceppo di un’altra.
E a Parma?
I vitigni storici del Parmense sono il Malvasia di Candia aromatica, il Lambrusco, il Fortana, il Sauvignon blanc, il Barbera e il Bonarda, anche se negli anni tantissime qualità si sono aggiunte all’elenco. La produzione di vino nel territorio ebbe inizio in epoca romana, anni in cui il vino parmense era esportato fino al Mediterraneo e alla stessa capitale. Oggi è il Consorzio dei vini dei Colli di ad occuparsi della tutela e della promozione di questo prodotto.
Vieni a trovarci
Il vino porta con sé tantissime storie e infinite curiosità. Se vuoi saperne di più visita il sito del Museo del Vino, all’interno della splendida Rocca di Sala Baganza!