Nel vivaio di Luigi Musiari di Ponte d’Enza[1], nel 1841 era presente l’uva S. Giovese.
Nel 1845 la rivista “Il Felsineo”[2], riportava il termine dialettale bolognese del sangioveto: sanzveis; vitis sanzoveti.
Interessante, anche se non compreso nel periodo considerato dalla presente ricerca, il nome che si attribuiva nel reggiano all’uva San Giovese di Romagna e di Toscana, oltre a òva sangioveis, òva furastéra[3]. Nel 1752 Niccolò Caula[4] descrisse brevemente l’uva Sangiovese: “È così rara che non credo esservene altrove se non a Casinalbo in una possessione. È uva buonissima e la migliore che si trovi nella Romagna, ove intendo nascervi in abbondanza“[5].
Nel 1811, il reggiano Claudio Dalla Fossa[6] fra le uve nere consigliate, indicava la San Giovese[7].
Nel 1812 Filippo Re[8] fra le viti di uva nera coltivate nel bolognese, indicò l’uva sangioveto: vitis sanzoveti?[9]
Bertozzi[10] rilevò, fra le uve di colore coltivate nei campi, l’uva S. Giovés o uva forastéra tradotta con S. Gioveto[11].
Nel 1841, Savani[12], nell’elencare le uve da vino nere, presenti nel modenese, indicò il sangioveto.
Nel 1829, Andrea Alverà[13], riportava i termini dialettali vicentini delle varietà di uva, fra quelle di colore: “Cavrara, (forse l’Inganna – Cane o S. Gioveto forte dei Toscani)[14].
Dal Lunario per l’anno bisestile del 1872, nel quale sono riportati le descrizioni dei vitigni parmensi[15], ricaviamo la descrizione del Sangiovès; anche se la presente ricerca ha, quale termine finale, il 1859: “la sua foglia è quinqueloba con lobi acuminate denti irregolari e mucronati. La parte superiore è di color verde chiaro come l’inferiore che però è glabra. Il suo picciuolo è di colore verdiccio.. Il grappolo appare allungato e molto lasso con bacche rosse, pruinose, sub rotonde, intercalate da pochi grani piccoli verdi che non raggiungono la maturazione. il sapore è dolce moscato i semi sono 1 oppure 2 e dà un vino eccellente”[16].
Note
- “Il Facchino”, 27/02/1841, a. III, n. 9, Parma, Tipografia Rossetti, 1841.
- “Il Felsineo”, 04/03/1845, a. 5, n. 40.
- Casali Carlo, I nomi delle piante nel dialetto reggiano, Reggio Emilia, Tipografia Bondavalli, 1915.
- “L’Indicatore Modenese”, 04/10/1854, a. 1, n.14.
- Id. p. 111.
- Dalla Fossa Claudio, Opuscoli agrari, Reggio [Emilia], Tipi della Società, s.d. [1811].
- Id. p. 25.
- Rapporto a sua eccellenza il sig. Ministro dell’Interno sullo stato dell’Orto Agrario della R. Università di Bologna, Milano, Giovanni Silvestri, 1812.
- Id. p. 48.
- Biblioteca Municipale “Panizzi” di Reggio Emilia, Manoscritto di Vincenzo Bertozzi, Viti della provincia di Reggio, MSS. REGG. D 88/23. La riproduzione dell’elenco di Bertozzi è presente in: Bellocchi Ugo, Reggio Emilia la provincia “lambrusca”, Reggio Emilia, Tecnostampa, 1982, pp. 58- 59. Bellocchi ha corretto gli accenti presenti sui nomi delle varietà riportate da Bertozzi e successivamente da: Casali Carlo, I nomi delle piante nel dialetto reggiano addenda et emendanda, Reggio Emilia, Officine Grafiche Reggiane, 1926, pp.15-16. Casali aggiunse alcune interessanti notizie sull’elenco del Bertozzi e sullo stesso Bertozzi: “L’elenco è inedito ed è di mano del dottor Vincenzo Bertozzi, membro della Società Agraria del Dipartimento del Crostolo e appassionato e valente frutticoltore. Della sua rinomata collezione di varietà e di alberi fruttiferi non rimangono più che pochissime tracce nella villa di sua proprietà alla Baragalla. L’elenco venne trasmesso dal Bertozzi al prof. Galliani, che lo aveva richiesto: non porta alcuna data ma è stato certamente compilato verso il 1840“. Casali trasmise l’inedito elenco alla Biblioteca reggiana.
- Id.
- Savani Luigi, Istruzione pratica per la coltivazione della vite, In: Memorie varie risguardanti la migliore agricoltura, Modena, Tip. Vincenzi e Rossi, 1841, pp. 63-114.
- Alverà Andrea, “Annali Universali di Agricoltura”, fasc. luglio 1829, Milano, Paolo Lampato, in: Lanzani Estore, Saggio di una pantografia vicentina, Venezia, per Giuseppe Giuliani 1834, pp. 61-62.
- Id. p. 61.
- Tintinnar di bicchieri: vini e vignaiuoli a Parma, a cura di Accademia italiana della Cucina, delegazione della provincia di Parma, Parma, Gazzetta di Parma, 2006, a p. 114 riproduzione del Lunario per l’anno 1872 ed elenco dei vitigni della provincia parmense, Parma, Tipografia G. Ferrari e figli; da p.115-128: I vitigni della provincia parmense nell’anno 1872.
- Id. p. 125.