Morillon noir

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Nel supplemento al catalogo del vivaio di Pietro Maserati[1] di Piacenza del 1838, era presente l’uva da tavola morillon noir, con una nota, nella quale si afferma che trattasi della più precoce; nel catalogo di Maserati sono presenti anche il morillon hatif e il morillon panacèe.

Per Molon[2] la varietà morillon noir era sinonimo di pinot nero[3].

Nel 1697 Sacconi[4] citava “la vite del morillone nero e bianco“. Nell’Oenologia Toscana, Cosimo Villifranchi[5] menzionava l’uva morillon noir: “39. Morillon Noir – In Borgogna si chiama Pineau, e nell’Orleanese Auvernas, perché la vite è venuta in origine dall’Auvergna. È uva nera, molto dolce, e stimata forse la migliore per fare un vino squisito. È anche tra le migliori per mangiarsi“[6].

Note

  1.  Stabilimento Orticola di Pietro Maserati a Piacenza, Suplimento, Piacenza, Antonio Del Majno, 1838.
  2.  Molon G., Ampelografia, II volume, Milano, Hoepli, 1906.
  3.  Id. p. 794.
  4.  Sacconi Francesco Persio, Ristretto delle piante, Vienna d’Austria, Andrea Heyinger, 1697.
  5.  Villifranchi Cosimo, Oenologia Toscana, volume primo, Firenze, Gaetano Cambiagi Stamp. Granducale, 1773; in: Dizionario delle Scienze Naturali, volume XXII, Firenze, V. Batelli e Comp., 1851.
  6.  Id. p. 262.