Tra i personaggi illustri che, nel corso della storia, dimostrarono di apprezzare i vini parmensi, c’è anche Giuseppe Garibaldi.
Il celebre patriota italiano fu ospite nella piccola frazione di Maiatico dal 27 al 29 aprile 1861, nella villa della marchesa Teresa Araldi-Trecchi, sorella del direttore delle cacce reali, il tenente colonnello Gaspare Trecchi, già fidato aiutante di campo dell’eroe dei due mondi. Qui Garibaldi si innamorò della padrona di casa, che le cronache dell’epoca ricordano bella, colta e anticonformista, ma anche del vino che era solita offrirgli: “Non c’è aroma più delizioso, non c’è nettare più allettante della Malvasia di Maiatico”, scriverà. E ne rimarrà a tal punto affascinato da raccogliere alcuni vitigni per trapiantarli a Caprera, nell’arcipelago della Maddalena. Dall’isola solitaria, il generale Garibaldi si compiaceva di informare la gentile donatrice, il 4 gennaio 1862, che stava piantando le sue belle viti, e si augurava che queste piante avrebbero reso un giorno più felici gli abitanti di Caprera; il 29 maggio 1864, informava la marchesa Araldi che “le viti avrebbero fatta molta uva perché esenti da qualunque malattia”.