L’iscrizione «Hac ad cellam vinariam descensus, cave ne incertus ascendas» (una volta sceso di qui in cantina, guarda di non risalirne barcollante) è una riproduzione moderna della targa dipinta all’ingresso della cantina dell’antica Spezieria di San Giovanni a Parma, che ancora oggi apre i suoi battenti a fianco dell’omonima chiesa. L’edificio che la ospita è dell’inizio del Cinquecento, ma l’esistenza della storica farmacia risale al XIII secolo e sulle sue scansie si allineano antichi vasi, boccali, alambicchi, storte e mortai. L’avvertenza, lì posta, rammenta come l’antica farmacopea fosse strettamente legata all’alimentazione, alle erbe e al vino. Il monastero benedettino poteva contare su ampie tenute agricole nel Parmense per rifornire la propria cantina di vino, che era impiegato anche nella preparazione di numerosi medicamenti per molteplici usi curativi.