Bramieri[1] nel 1788, così descrisse l’uva pignolo grappolato. “Pignolo grappolato. uva molto simile alla antecedente [pignolo gentile], ma di grappolo e d’acino più grossetto. Grande è la sua fertilità e pressoché costante principalmente nelle terre sciolte. Il vitigno per la sua mediocrità convien bene ai filari, e potrebbe anche ridurli a bassa vite. Dà un vino sufficientemente buono. Perché alcuni acini di quest’uva rimangono accolti fra i maturi acerbi, di color verde, parmi di riconoscere in essa la pignuola grigia di S. Colombano”[2].
Note
- Atti della Società Patriotica di Milano, volume III, Milano, 1793.
- Id. p.136.