Nei territori del Ducato del dipartimento comprendenti le località di: “Collecchio, Sala Baganza, Vicofertile, Vigolante, Madregolo, Gaione, Talignano (14). Terreno pianeggiante e in parte collinare (…)”[1], nel corso della rilevazione sull’agricoltura del Du Tillot, fu censita la presenza dell’uva bianca dolzanella: “grano rotondo e grappo aperto”[2].
Non ho altre notizie, relativamente al periodo esaminato dalla ricerca, sulla presenza della dolzanella nel Ducato e nemmeno nei vicini territori Estensi.
Nel Saggio di una ampelografia universale del 1877, Rovasenda[3] citava i termini: dossanella che ricorda un poco dolzanella della Riviera ligure di Ponente, doucanelle o douzanelle (Odart) che Rovasenda credeva identica alla musquette e muscadelle o guilhan musquè del Bordolese, doulsanelle dei Pirenei Francesi e dell’Ariége (Odart) (si veda doucanelle e douzanelle). Trattasi di semplici assonanze di nomi e nulla più.
Note
- Archivio di Stato di Parma, Archivio del Ministro Du Tillot a 41-50 b. a 42. Bargelli Claudio, La Città dei Lumi, Parma, MUP, 2020, p.175 e 179; Bargelli Claudio, “Teatro d’Agricoltura” Le campagne parmensi nelle inchieste agrarie del secolo dei Lumi, in: “Rivista di Storia dell’Agricoltura” a .LJ, n.2, dicembre 2011 pp. 101-130.
- Archivio di Stato di Parma, Archivio del Ministro … cit.: Giorgini Paolo, Le varietà di uva presenti nei Ducati di Parma Piacenza e Guastalla dal 1771 al 1859, ricerca inedita, 2021, p. n. i.
- Rovasenda Giuseppe, Saggio di una ampelografia universale, Torino, Tipografia Subalpina di Stefano Marino, 1877, p. 63.