Brugnara rossa

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Nel manoscritto anonimo Trattato di agricoltura[1], erano presenti due varietà di uva con lo stesso nome, ma diverso colore degli acini, la prima era: l’uva brugnara rossa[2], l’altra: l’uva brugnara rosso scura[3], della quale seguirà apposita scheda.

Malaspina[4] riportò l’uva brugnàra[5], senza indicare il colore degli acini, traducendola in italiano con morone sbracato.

Rovasenda[6], nel 1877, specificava: “Brugnara. Vitigno parmense coltivato specialmente al monte“[7].

La Ampelographie di P. Viala[8], nel 1909, riportava: “Brugnara: Cépage de la région de Parme. J.R.”[9].

Note

  1. [1] Archivio di Stato di Parma, Raccolta Manoscritti, ms.138; Il manoscritto è riportato anche in: Spaggiari Pier Luigi, Insegnamenti di agricoltura parmigiana del XVIII secolo, Parma, Artegrafica Silva, 1964; Medioli Masotti Paola, Lessico di un trattato parmigiano di agricoltura (fine XVIII inizio XIX sec. ) in: “Archivio Storico per le province parmensi”, quarta serie, volume XXXI, 1979, Deputazione di Storia Patria per le province parmensi, Parma, 1980; Giorgini Paolo, Le varietà di uva presenti bei Ducati di Parma Piacenza e Guastalla dal 1771 al 1859, ricerca  inedita, 2021, p. n. i.
  2.  Id. f. 692.
  3.  Id.
  4.  Malaspina, Carlo, Vocabolario Parmigiano – Italiano, vol. quarto, Parma, Tipografia Carmignani, 1859.
  5.  Id. p. 357.
  6.  Rovasenda Giuseppe, Saggio di una ampelografia universale, Torino, Tipografia Subalpina di Stefano Marino, 1877.
  7.  Id. p. 41.
  8.  Viala P. – Vermorel V., Ampelographie, tome VII, Paris, Masson et C., 1909.
  9.  Id. p. 64.