Furono probabilmente, le abitudini dei Romani, di consumare vino, a far sì che nelle nostre colline fossero impiantati estesi vigneti, anche grazie al miglioramento climatico della seconda metà del II secolo a.C.
È una storia millenaria quella dei nostri vini, un tempo prodotti e commercializzati in tutto l’impero, assieme alle altre eccellenze gastronomiche del territorio, attraverso il porto di Luni collegato a Parma da una importante arteria stradale.
È una storia affascinante che il Museo del Vino di Sala Baganza racconta attraverso preziosi reperti. E anche se non sapremo mai l’esatto sapore del vino consumato dai Romani siamo certi che non fosse per niente simile a quello cui siamo abituati ai giorni nostri.
La coltivazione della vite e la produzione del vino oggi si possono avvalere di tecnologie innovative e l’attenzione è sempre più rivolta alla qualità e al rispetto dell’ambiente.
Di questi aspetti abbiamo parlato con Tommaso Moroni Zucchi, che dal febbraio 2023 presiede il Consorzio Vini dei Colli di Parma.
Moroni Zucchi, classe 1999, è un giovane imprenditore, presidente di Cantine Moroni Zucchi, nuova realtà enologica frutto della unione tra Cà Nova Vini di Costamezzana di Noceto e Vigneti Calzetti di Sala Baganza.
Produrre in modo sostenibile, preservando le risorse naturali per le nuove generazioni oggi più che mai è fondamentale. In questo senso quale è la situazione nel parmense? Quali sistemi vengono utilizzati per ottenere il minor impatto possibile sull’ambiente?
La situazione nel territorio parmense dimostra un forte impegno verso la produzione sostenibile e la conservazione delle risorse naturali per le future generazioni.
I viticoltori dei Colli di Parma hanno adottato diverse strategie per minimizzare l’impatto ambientale della viticoltura. Tra queste, l’eliminazione di prodotti pesticidi per la cura della vite, favorendo la lotta integrata e il passaggio al biologico da parte di alcune aziende evidenziano un marcato orientamento verso pratiche agricole sostenibili. Inoltre, l’adozione del sistema produttivo a basso impatto ambientale SQNPI è un ulteriore passo avanti per ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla salute dei consumatori.
Queste scelte riflettono non solo una visione “green”, ma anche un investimento nella salute dei vigneti e nello sviluppo del turismo esperienziale legato al vino, promuovendo un ambiente sano e accogliente per i visitatori. Siamo al lavoro per certificare questo importante passo da parte delle nostre aziende con istituti di certificazione nazionali, con la finalità di distinguere i nostri prodotti DOC dei Colli di Parma sul mercato.
Il mercato oggi è alla ricerca di maggiore qualità. Quanto è importante la cura della vigna e della diversità delle piante che preservano il terroir? Quanto incide il biologico o il biodinamico in questo contesto?
I vini dei Colli di Parma in questi anni hanno raggiunto livelli altissimi di qualità, aggiudicandosi a livello nazionale e internazionale importanti premi. La cura della vigna e la preservazione della diversità delle piante sono di primaria importanza per mantenere l’unicità del nostro terroir e garantire la produzione di vini di alta qualità.
Nel contesto dei Colli di Parma, l’attenzione alla qualità della vigna e la varietà delle piante si traduce in un’attiva valorizzazione delle caratteristiche uniche del territorio.
Le pratiche biologiche e biodinamiche giocano senza dubbio un ruolo significativo in questo processo, contribuendo a preservare l’equilibrio dell’ecosistema e a migliorare la qualità del vino.
Queste pratiche, non solo rafforzano la salute delle viti e del suolo, ma influenzano anche positivamente la percezione di qualità da parte dei consumatori, che oggi ricercano prodotti autentici e sostenibili. Un territorio come il nostro, con circa 500 ettari vitati, è un gioiello che può e deve splendere come eccellenza al fianco delle altre DOP dell’agroalimentare parmense.
I dati sul turismo ci dicono che le persone, quando scelgono una meta di un viaggio, sono sempre più alla ricerca della possibilità di vivere delle esperienze. Secondo lei il vino può essere un attrattore turistico e di promozione del territorio?
Il vino rappresenta indubbiamente un forte attrattore turistico e un mezzo efficace per promuovere il territorio, registriamo un interesse sempre più crescente da parte dei turisti italiani e soprattutto da chi proviene dall’estero. L’esperienza offerta dalle aziende vitivinicole dei Colli di Parma, che comprende visite guidate, degustazioni e percorsi tra i vigneti, risponde alla crescente domanda di turismo esperienziale.
Questo mix di attività di accoglienza non solo permette ai visitatori di scoprire la ricchezza enologica della zona, ma anche di apprezzare la bellezza del paesaggio, la cultura e la tradizione legate alla produzione del vino.
La sinergia tra viticoltura, eno-gastromia e turismo contribuisce significativamente alla promozione del territorio, attirando un livello di turismo molto qualificato da tutto il mondo, interessato a vivere in prima persona esperienze autentiche e a scoprire i valori e le storie che caratterizzano i vini dei Colli di Parma.