Santa Margherita

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Nel manoscritto anonimo Insegnamenti di Agricoltura[1] scritto nel periodo intercorrente fra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, fu riportata la varietà d’uva Santa Margarita rossa[2].

Peschieri[3] nel 1828, fra le uve rosse citò l’uva Santa Margherita[4]. Nel 1841, nella edizione rifusa, corretta ed accresciuta del Dizionario del Peschieri[5] l’uva Santa Margherita risulta sinonimo di crova, tradotta in italiano con corbina[6]; (nella rilevazione del 1771, sinonimo della crova era Santa Maria).

La varietà di uva Santa Margherita, senza alcuna altra indicazione, era riportata da Acerbi, fra le viti, riferite al territorio di Castelgoffredo in provincia di Mantova, presenti nella sua collezione della Palazzina, nello stesso comune mantovano[7].

Note

  1. Archivio di Stato di Parma, Raccolta Manoscritti, ms.138; Il manoscritto è riportato anche in: Spaggiari Pier Luigi, Insegnamenti di agricoltura parmigiana del XVIII secolo, Parma, Artegrafica Silva, 1964; Medioli Masotti Paola, Lessico di un trattato parmigiano di agricoltura (fine XVIII inizio XIX sec. ) in: “Archivio Storico per le province parmensi”, quarta serie, volume XXXI, 1979, Deputazione di Storia Patria per le province parmensi, Parma, 1980.
  2.  Id. f. 692.
  3.  Peschieri Ilario, Dizionario Parmigiano-Italiano, vol. II, R-Z, Parma, Stamperia Blanchon, 1828.
  4.  Id. p. 647.
  5.  Peschieri Ilario, Dizionario Parmigiano-Italiano, vol. II, Parma, Stamperia Carmignani, 1841.
  6.  Id. p. 1109.
  7.  Acerbi Giuseppe, Delle viti italiane, Milano, Giovanni Silvestri, 1825, p. 290.