Malaspina[1] citava l’uva moscatlòn[2] traducendolo in italiano con moscadello reale, e questo è l’unico riferimento al moscatlòn reperito per i territori del Ducato di Parma Piacenza e Guastalla dal 1771 al 1859.
Per i limitrofi territori estensi: Roncaglia[3], nel 1847 citò a proposito delle varietà di uva presenti nei territori transpennini degli Stati Estensi, l’uva colorata di qualità comune moscatellone[4].
Casali[5] nel 1915 citava l’òva moscatlòun bianca e rossa rinviando a òva muscatell capolegh (bianca e rossa), tradotto in italiano con moscatellone, malvasia di Spagna[6].
Nei territori lombardi, nel 1791, in riferimento ai territori milanesi, “fra le uve buone solo a mangiarsi“, Lodovico Mitterpacher[7] citò: “il Moscatellone, ossia fra noi detto grignolò di Spagna, che s’educa a spalliera, ma distante dal muro, sì perché soffre il bruciore, sì perché le lucertole che ne son ghiotte men facilmente vi s’aggrappino”[8].
Nel 1814 Cherubini[9], fra le varietà di uva con nome dialettale, delle quali non aveva trovato il corrispondente termine toscano e nemmeno quello botanico, citò (l’uga) el moscadellon o grignolò de Spagna[10].
Nell’edizione del 1843, Cherubini[11] mutò lievemente il termine dialettale e aggiunse un ulteriore, dubitativo, nome italiano: ” (uga) Moscatellòn o Grignolò de Spagna… Moscado spagnuolo?“[12].
Gambini[13], nel 1850 riportava, quale termine dialettale pavese, (uga) moscadlòn[14], tradotta con: (uva) moscado grosso, moscadellone.
Persio Sacconi[15], nel 1697, nel riportare le memorie lavorative di quarant’anni di giardiniere, presso facoltose famiglie romane, di suo fratello Agostino, citava, fra le uve migliori: “Il Moscatello lungo fatto a pera, detto Moscatellone, buono per le tavole“[16].
Rovasenda[17], quando vicino ad un nome di una varietà di uva, poneva il termine Pepin., significava pepinierista: “Con questo nome, derivato dal francese ed usitato in Piemonte, volli indicare le uve, i cui nomi ampollosi mi parvero raffazzonati dai cultori di semenzai per artifizio di mestiere a scopo di maggiore attrattiva pei loro cataloghi”[18].
A tal proposito: l’“Alexandrinische Frontignac Pepin è sinonimo di Moscatellone o Muscat d’Alexandrie. In Inghilterra specialmente la voce Frontignan significa Moscato“[19]. Lo stesso autore segnalava l’augibi muscat[20] sinonimo di muscat d’Alexandrie o moscatellone.
Note
- Malaspina Carlo, Vocabolario Parmigiano-Italiano, vol. quarto, Parma, Tipografia Carmignani, 1859.
- Id. p. 357.
- Roncaglia Carlo, Statistica Generale degli Stati Estensi, volume secondo, Modena, Tipografia di Carlo Vincenzi, 1850.
- Id. p. 422.
- Casali Carlo, I nomi delle piante nel dialetto reggiano, Reggio Emilia, Tipografia Bondavalli, 1915.
- Id. p. 56.
- Mitterpacher Lodovico, Elementi d’Agricoltura, tomo secondo, Milano, Giuseppe Galeazzi, 1791.
- Id. p. 16.
- Cherubini Francesco, Vocabolario Milanese – Italiano, tomo II, Milano, Stamperia Reale, 1814.
- Id. p. 261.
- Cherubini Francesco, Vocabolario Milanese – Italiano, vol. quarto, r-z, Milano, Regia Stamperia, 1843.
- Id. p. 460.
- Gambini Carlo, Vocabolario pavese – italiano ed italiano-pavese, Pavia, Fusi e Comp., 1850.
- Id. p. 272.
- Sacconi Francesco Persio, Il Ristretto delle Piante, Vienna, Andrea Heyinger, 1697.
- Id. p. 122.
- Rovasenda Giuseppe, Saggio di una ampelografia universale, Torino, Tipografia Subalpina di Stefano Marino, 1877.
- Id. p. 31.
- Id. p. 22.
- Id. p. 26.