L’ingegner Cani[1] in una sua relazione sulle uve del guastallese, risalente al periodo 1808-09, così scriveva a proposito del moscatello bianco piccolo: “ottima da mangiare e per farne vino, ma bisogna farle prendere molta maturità“[2].
Nel 1697, Sacconi[3], citava il: “Moscatello piccolo venuto da Perugia”[4], relativamente ad un elenco di uve, probabilmente indicategli dal fratello Agostino, per quarant’anni giardiniere presso facoltose famiglie romane.
Note
- Biblioteca Maldotti di Guastalla, G.C. Cani, Lettere agrarie alla Colonia d’agricoltura del Crostolo, fondo Cani, busta 96, lettera XII, “Della coltivazione delle viti“, destinatario avv. Giovanni Carandini, data presunta 1808-1809. Si ringrazia, per la competenza e cortesia la dott.ssa Alice Setti della Biblioteca Maldotti di Guastalla. Si veda: Sulla condizione agraria del reggiano nell’Ottocento. Società Agraria di Reggio Emilia, prefazione di Rolando Valli, Reggio Emilia, Antiche Porte Editrice, 2013, pp. 13-27.
- Id.
- Sacconi Francesco Persio, Ristretto delle piante, Vienna, Andrea Heyinger, 1697.
- Id. p. 122.