Nel 1788 Giulio Bramieri, patrizio piacentino, al servizio dell’Infante Duca di Parma, nel rispondere alla Società Patriotica (sic) di Milano, su quali fossero le varietà di uva più diffuse nel piacentino, così descrisse l’uva bianca altrugo: “Altrugo. Uva d’acino mediocre e rotondo, gialla, di grappolo piuttosto picciolo e serrato. Ella è assai simile alla rossa detta ormione sì nel frutto, che nella picciola mole, e nella molta fertilità nel vitigno. Riuscirebbe perfettamente a bassa vite. Ama le terre piuttosto dense che rare, ed i luoghi dominati dal Sole. Il suo vino è di mediocre forza, ed alquanto dolce”[1].
Lorenzo Foresti, autore del Vocabolario Piacentino-Italiano[2], citava fra le varietà di uva indigene: l’artrug, senza alcuna traduzione italiana[3].
Viala[4] nel 1909 riportava come sinonimo di altrugo: barbesino[5].
Bramieri[6] citava il berbesino, fra le uve piacentine per l’anno 1788, ma si trattava di uva violacea[7].
Il moderno nome dell’altrugo: ortrugo, viene considerato sinonimo di barbisina[8].
In effetti l’uva barbisina fu censita nel 1771, nella rilevazione voluta da Du Tillot[9], in un unico comprensorio, indicato come territorio piacentino non specificato (22)[10], ma si trattava di uva rossa.
Inoltre lo stesso Viala[11], riporta: “Barbesino bianco – Cèpage italien confondu parfois avec le Grignolino, dont il est bien différent: feuilles quinquelobées, peu duveteuses à la face infèrieure; grappes sous – moyennes, à grains petits, obovoides, d’un jaune grisastre”.
Rovanseda[12] per l’uva altrugo[13], citava le località di Rovescala, Bobbio e Voghera.
Nel 1592, il pavese Petro Paulo Simoneta[14] fra le varietà di uva espresse in vernacolo, ricordava l’uva altrugo[15].
Note
- Atti della Società Patriotica (sic) di Milano, volume III, Milano, 1793, p.140.
- Foresti, Lorenzo; Vocabolario Piacentino – Italiano, Piacenza, Fratelli Del Majno Tipografi, 1836.
- Id., p. 401.
- Viala P. – Vermorel V., Ampélographie, tome VII, Paris, Masson et C.,1909.
- Id. p. 21.
- Atti…cit.
- Id., p. 136.
- Indici dei principali vitigni da vino coltivati in Italia e guida viticola d’Italia, vol. V, Roma, Ministero dell’Agricoltura e Foreste, 1966, p.78.
- Bargelli Claudio, La città dei Lumi, Parma, 2020, MUP; Bargelli Claudio, Teatro d’Agricoltura. Le campagne parmensi nelle inchieste agrarie del secolo dei Lumi, in: “Rivista di Storia dell’Agricoltura” a.LI, n.2, dicembre 2011 pp. 101-130.
- Id. p.176 e p. 180.
- Viala Pierre, cit. p.39
- Rovanseda Giuseppe, Saggio di una ampelografia universale, Torino, Tipografia Subalpina di Stefano Marino, 1877.
- Id. p. 23
- Simoneta Petro Paulo, Breve compendium totìus medicinae, Ticini, Ex Officina Heredim Hieronymi Bartoli, 1592.
- Id. p. 392